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Per un pugno di Cerio, Le Iene e gli untori dell’ignoranza

  • Alex Ber
  • 28 nov 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Dopo aver ricordato per l’ennesima volta la sicurezza di tutte le operazioni previste per il progetto SOX, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, nella Nota Stampa redatta dopo la sospensione confermata dal vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si appella alla ‘documentazione prodotta ai fini dell'approvazione da parte delle istituzioni competenti’.

Se un progetto come il SOX, di interesse mondiale, viene sospeso in attesa di ulteriori verifiche; se l’ INFN ribadisce in ogni modo l’assoluta assenza di rischi, rispondendo anche ai numerosi commenti sorti dopo la divulgazione del misfatto operata dal programma Le Iene, che hanno soffiato le proprie inesattezze sull’incendio già divampato tra l’allarmismo e i cittadini bisognosi di un nemico da attaccare con i propri slogan; insomma, se per un progetto simile, del quale l’Umanità dovrebbe andare fiera, viene ostacolato da più fronti, il problema è molto più vasto e non circoscritto al SOX.

Wikipedia definisce Nadia Toffa ‘conduttrice televisiva’. Famosa soprattutto per servizi su apparenti truffe compiute da farmacie ai danni del servizio sanitario nazionale, o contro la proliferazione delle slot machine nei bar italiani, resta tuttavia una ‘conduttrice televisiva’. Questo significa che per fare inchiesta non è tenuta a seguire alcun iter, né a conoscere questo iter; ma significa anche che le sue inchieste non sono vere inchieste, ma solamente intrattenimento.

Che l’intrattenimento possa essere educativo è probabile, ma che questa sia la volontà de Le Iene, che intrattengono per una sera a settimana su Italia uno, un po’ meno. Il servizio di Nadia Toffa, intitolato Un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto e andato in onda nella sera del 21 Novembre, mostra già dal titolo un’intenzione tutt’altro che educativa: infatti l’esperimento non è stato tenuto nascosto a nessuno. È sicuro che un operaio mulettista, un ragioniere o un professore di latino siano scusati se non sanno dell'esistenza di un esperimento simile. Non sono scusati se per informarsi fanno affidamento a Nadia Toffa, ‘conduttrice televisiva’. Peccano, se non altro, di pigrizia. Una cosa da notare nei servizi de Le Iene è come tutti i pezzi mandati in onda, tutti i documenti portati a testimonianza sono sempre utili all’accusa. Basterebbe una breve ricerca su Internet per approfondire il parere dell’ INFN, i test svolti per il trasporto del Cerio-144 dalla Russia, test svolti con la supervisione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dei ministeri della Salute, dell’Ambiente, del Lavoro, dell’Interno e dello Sviluppo Economico, con il coordinamento da parte delle prefetture dell’Aquila e di Teramo.

Che beneficio deriverebbe da un esperimento rischioso? Nessuno, già questo dovrebbe spegnere ogni dubbio sull’eventualità di pericoli. Il problema evidenziato da Le Iene è relativo alla captazione dell’acqua che filtra attraverso le rocce del Gran Sasso, acqua bevuta dalla popolazione limitrofa. Di questa popolazione fanno parte anche molti lavoratori dei Laboratori. Che beneficio deriverebbe loro dall’avvelenamento della propria famiglia? Nessuno. Gli ANTI-SOX, così si sono definiti tali individui, scendono in piazza contro un pericolo che non c’è. Come se un giorno qualcuno organizzasse un sit-in contro Majin Bu. Non solo, come se un giorno qualcuno organizzasse un sit-in contro Majin Bu; e mentre i biologi affermano che Majin Bu non può esistere, pure mostrando quanto anche a loro non faccia comodo la presenza del suddetto, la Giunta della regione Abruzzo sospendesse la cittadinanza a Majin Bu.

I problemi legati a una vicenda del genere hanno almeno due poli di forza. Il primo nella televisione che non dice ai cittadini quello che devono sapere, ma quello che vogliono sapere. Cosa intendo? Se la TV deve intrattenere, può scegliere di farlo in maniera divertente o seria. Nel secondo caso un canale commerciale come Italia uno ha un compromesso obbligato da due lati. Stringe con la destra la pubblicità, con la sinistra lo share. Un’inchiesta simile dove pare siano in pericolo una regione intera e la sua salubrità è un buon patto col demonio. È ovvio che un cittadino medio abbia molta frustrazione da slegare contro l’ennesimo fatto autistico: c’è, come poco fa mi ha detto un amico, il bisogno di avere un nemico. Un’icona verso cui sbraitare tutti gli spergiuri originati dal malcontento per ogni ambito dell’esistenza: psicofisico, lavorativo, sessuale. È il cittadino medio il secondo polo di forza. Un essere perlopiù brizzolato, scarsamente istruito, con un lavoro nella media ed un televisore in cucina. È nel cervello di costui che attraverso i nervi auricolari e ottici giungono le immagini promosse da Nadia Toffa, ed è attraverso di lui che si compie la vittoria dell’intrattenimento, perché lui non sa. Non sa di non sapere, commettendo l’errore che Socrate non commetteva. Ma alla fine, chi beve la cicuta?

Credendo di sapere non si informa ulteriormente, mescola dentro di sé un’atavica pigrizia che spinge l’uomo al comfort delle informazioni strettamente necessarie al proprio scopo – trovando soddisfazione nel potersi confrontare con un gruppo ristretto di persone che la pensano come lui – e a questo ci pensano Facebook e affini – insieme a un’altrettanto atavica paura che le proprie teorie non siano fondate. È stato un professore di Linguistica sperimentale a ripeterci più volte che il ricercatore deve rassegnarsi al fatto di dover talvolta dimostrare errate le proprie teorie. Ma il cittadino medio questo non lo sa. Non è disposto a dire ‘Lo sai meglio di me, quindi sto zitto.’. Anzi il cittadino medio, non frequentando i luoghi in cui una conoscenza specialistica come quella della fisica nucleare viene discussa, resta al di fuori delle vere conoscenze basilari della disciplina. Nel suo dizionario la radioattività è connessa al pericolo, non alle formule attraverso cui si manifesta.

Superbo e ingrato porta avanti la propria idea con cartelli e slogan sempre più spinti e imponenti, bulldozer contro chi cerca di farlo ragionare. Afferra solo i pareri che a lui fanno comodo, e credendo che la libertà stia nella scelta individuale, fa la scelta più grossolana che si possa fare.

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