Quando si descrive un progetto appena avviato, ovvero quando le idee superano i fatti concreti, le difficoltà sono molte. Bisogna trovare gli aggettivi giusti, che non scadano nelle vanterie lacunose o nell'avvertimento specialistico, si deve restare cauti ed attenti ad ogni baricentro spostato, come coccolando un neonato. Se poi il progetto è quello di discutere argomenti variopinti come i nostri, i pericoli da aggiungere alla lista alzano subito la guardia. Si rischia da un lato di essere una delle tante voci afone del sottofondo, dall'altro di essere linciati. Ma l’esistenza di ogni persona non si limita a un lavoro o a poche passioni, e diventa difficile credere che tanto i rapper quanto gli ingegneri della NASA caghino seduti allo stesso modo. Eppure sono differenti, nel fisico e  nell'orizzonte di pensiero come nell'esperienza su questo mondo.

 

Rubik vuole creare calorosi punti di incontro, carezzando gli insensibili e pungendo chi crede di avere l’allergia, modestamente, come chi sa di aver perso tempo in pensieri che meritano di essere condivisi anche solo per la natura stessa di perdite oziose di tempo.